mercoledì 22 giugno 2011

Risposte istituzionali


Dopo la crisi petrolifera del 1973 il problema energetico quindi la ricerca di fonti di energia alternativa al petrolio ha attirato l'attenzione anche e sopratutto delle istituzioni, diventando così una questione politica. La prima grande conferenza internazionale riguardante il problema energetico e l'inquinamento globale si è tenuta in Giappone nel 1997 portando alla stipulazione del protocollo di Kyoto. Le numerose difficoltà nel farlo entrare in vigore (si necessitava della firma dei Paesi responsabili nel complesso almeno del 55% delle emissioni di gas serra) hanno portato l'Unione Europea ad aderire al Pacchetto 20-20-20 nel 2007 per sensibilizzare anche i colossi industriali come USA e Russia. Nonostante i grandi sforzi delle Nazioni industrializzate è assolutamente necessario coinvolgere anche i Paesi in via di sviluppo nell'aderire a questi trattati poiché le multinazionali producono principalmente negli stati dove la manodopera costa meno. Nel 2009 a Copenaghen dove si è tenuto il COP15 l'obiettivo principale era proprio trovare un accordo con i Paesi di recente industrializzazione e in particolare con la Cina: la fumata è stata delle più nere, si è giunti soltanto alla creazione di un fondo di 100 miliardi di dollari per favorire le fonti di energia alternativa nei Paesi in via di sviluppo, senza imporre alcuna limitazione alla produzione di gas inquinanti.    

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